5 maggio 2014
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Trasformazione
Published by agnes grillo
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pittura
25 giugno 2012
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LA NAVE UBRIACA
olio su tela - 100 X 100 cm
Published by Mindszenti
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pittura
20 febbraio 2012
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Le donne di Mindszenti
Da Mindszenti i colori scopiono in un ritmo potente con una sostenza ampia e saturata.
La donna raffigurata con curve in stile Botero non manca di sensibilità
"La musique de Mozart" huile sur toile/oil on canvas
Mindszenti's women
In Mindszenti the fully rounded female form is portrayed in a way reminiscent of Botero and has a sensuality of its own. There is an inner strength and symbolism that the works give off through their tonal effects.
Jules St.Aubin
Published by Jules St Aubin
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pittura
22 maggio 2011
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23:13
Isapatis
ex allieva dell'accademia Mindszenti a Rouen
ISAPATIS (Isabelle Pâtissier)
Isapatis a fatti i suoi primi passi in pittura presso l'accademia di Mindszenti a Rouen negli anni '70.
La pittura d'Isapatis, come quella di Mindsenti, no è ne figurativa ne astratta. È sopratutto simbolica.
Il suo stile è elegante, grazioso, molto gestuale, fatto di curve armoniose con ritmi dinamici.
Isapatis ha presso il migliore dell'insegnamento di Mindszenti : esprimere la felicità, la gioa e la serenità.
Sito d'Isapatis
Published by Agnes Grillo
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pittura
24 dicembre 2010
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Che Natale sia l'annuncio
d'una felicità crescente
nella gioia e nella pace
la casa trasparente 55 X 46 cm
Published by Agnès Grillo
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pittura
5 ottobre 2010
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In quale movimento artistico si può classificare
Mindszenti ?
Riservato, quasi timido, Mindszenti non è stato e non sarà mai carrierista.
La crazione è per lui una necessità vitale, un' "ocessione" di tutti i momenti, alimentata dall'esigenza e la sincerità che si ergono contro il press'a poco.
"La ballata del cervo magico"
olio su tela 73 X 60 cm
Il suo cammino va avanti lentamente, ma inesorabilmente.
Non appartiene ad una corrente particolare.
Classificandosi negli "oniristi", potrebbe essere link altretanto bene ad altri movimenti artistici.
Per voi, a quale movimento è collegato Mindszenti ?
Agnès Grillo
Published by Agnes Grillo
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pittura
20 settembre 2009
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2009
MINDSZENTI alla galleria Rollin . Rouen.(76)
Occorreva a Dominique Rollin un'esposizione ragguardevole per questa prima presentazione stagionale in una galleria superbamente rinnovata tanto in colori che in luce. Laszlo MINDSZENTI ne è il felice beneficiario con un molto bel scontro, nello spirito ed il fascino di questo artista incomparabile di cui le opere, alle stupefacenti agilità ed agli splendidi e personali accordi di colori, continuano di esaltare la poesia onirique degli esseri, persone e bestie, impregnati dall'artista di un ambiente naturale audace agli effetti magici, di una sensualità vibrante e commovente.
André Ruellan
critico d'arte
Published by André Ruellan
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pittura
30 maggio 2009
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Mindszenti e il colore blu
L'espressione pittorica nasce dalla scelta dei colori, delle forme, dalla loro dimensione e dalla loro posizione relativa
Nasce anche dai contrasti più o meno pronunciati fra i toni, le saturazioni, le chiareze, la dimenzione delle superficie, ecc...
La patronanza di queste nozioni necessita anni d'osservazione, di riflessione e di esperienza
Per il pittore, è LA difficiltà e allo stesso tempo la riuscita dell'opera d'arte.
Ciò che colpisce la prima volta che si penetra nello studio di László Mindszenti è la predominanza dei blu, tutti i blu, di tutte sfumature, dai più chiari ai più scuri Si è addiritura parlato del "blu Mindszenti"
I blu sono talmente presenti che non possono essere il frutto del caso. Che cosa evoca questo colore ?
Il blu è, come tutti i simboli, un segno di riconoscenza, variante secondo i paesi, le civiltà, le religioni...
Il blu è il colore dell'azzurro, del cielo, del paradiso dunque. È associato alla divinità in tutte le mitologie; ad Amon-Râ, dio del sole levante nel vecchio Egitto; in Grecia a Giove, padre dei dei e degli uomini ed a Giunone, incarnazione della femminilità feconda e sbocciata; in India, a Vishnou il giustiziere...
In Cina, il blu simboleggia il tao, la Via sacra, il principio insondabile degli esseri.
Il blu gioveriano, colore freddo del vuoto, è quello della verità ; per gli egiziani, della verità eterna, dell' immortalità ; la fedeltà, la castità, la lealtà e la giustizia nella tradizione cristiana.
Identificato all'aria, al vento il blu simboleggia la spiritualità, la contemplazione e favorisci la meditazione, il riposo.
Il blu chiaro riflette l'inaccessibilità, il meraviglioso, l'evasione.
Sul piano psicologico e nei sogni, è il colore della tolleranza, dell'equilibrio, il controllo di se, la tendenza alla generosità, alla bontà, un comportamento ponderato ed il bisogno di serenità.
E per voi, che cosa evoca il colore blu ?
Published by Agnes Grillo
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pittura
10 aprile 2009
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13:02
I titoli sono cattive guida ?
Mindszenti inorridisce spesso a dare dei titoli alle sue tele. Ne dà tuttavia, per i bisogni delle esposizioni. Sono dunque dati una volta l'opera compiuta, talvolta da molto, e pronta ad essere esposta.
Dare un titolo ad una tela può cambiare lo sguardo lo spettatore che si trova confrontato allora ad una specie di rebus, a cercare il rapporto tra il titolo e la tela. Può disturbare il vero dialogo tra l'opera e gli spettatori, dialogo che deve rispettare la sensibilità di ciascuno. Un quadro vive solamente per l'apporto di quello che lo guarda. Appena un titolo comincia a fare camminare l'intelletto, ciò può creare un malinteso.
A partire dal momento in cui non c'è vera rappresentazione, si parte verso qualcosa di onirique, si può scappare dal reale e si può essere in una vibrazione autonoma. Mi sembra che i titoli perturbino ciò.
Che ne pensate?
Agnès Grillo
Published by Mindszenti
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pittura
22 marzo 2009
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22:48
Perché gli uccelli sono omnopresenti nei dipinti di Mindszenti ?
Mindszenti, uomo di coltura, sa che l'uccello è un essere addebitato da simboli, un amico, la fonte di un set di metafore .
Tutte le mitologie del mondo accordano agli uccelli un posto di scelta. Hanno una posizione sull'albero del mondo, spesso alla cima, mentre il serpente è alla base. Il Corano parla della lingua degli uccelli che è quella degli angeli. Sono sempre qualche parte tra gli uomini ed i dei, simboleggiano la libertà divina, sono i messaggeri (ed imessaggi) dei dei.
Per gli egiziani, la fenice, uccello favoloso che rinasce sempre dalle sue ceneri è il simbolo della risurrezione più estesa nel mondo. La sua leggenda trova la sua origine in Héliopolis, la prima città egiziana dove si venerava il dio del sole, Râ, di qui l'airone Bennou (nome della fenice in Egitto) sarebbe un'incarnazione. I miti sono diversi su dei punti di dettaglio - il colore delle penne, per esempio -, ma riferiscono tutti più o meno la stessa storia. La Fenice, unico uccello della sua specie era un animale favoloso, dotato d'una longevità miracolosa (cinquecento anni o più, secondo alcuni autori) che aveva il potere di di rinascere dalle sue ceneri. Quando l'ora della sua fine si avvicinava, costruiva un nido di erbe aromatiche, si esponeva ai raggi del sole e si lasciava ridurre in ceneri. Tre giorni dopo, rinasceva. Mentre rappresentava all'inizio, soltanto l'apparizione e la scomparsa ciclica del sole, la Fenice divenne rapidamente simbolo di risurrezione. Incarna l'anima o l'immortalità nelle differenti iconografie. Le creature alate rappresentate sopra una pira o scappando dalla bocca di un defunto non sono sempre una fenice. Puo essere un'altro uccello, per esempio, un'aquila, simbolo dell'anima degli imperatori.
Ugualmente, il simorgh della mistica persiana si pone sempre in cima al mondo rappresenta sia la divinità sia l'anima umana . Le sue penne hanno un potere terapeutico. Si potrebbe menzionare decine di miti simili in tutto il mondo.
Ogni uccello, piccolo e presente quotidiano o immenso e mitico, può influenzare il bisogno di espressione dell'uomo.
In Estremo-Oriente, per esempio, le musiche si fanno volentieri descrittive, non nel senso di un'imitazione, ma piuttosto nel senso di un'evocazione, di un suggerimento musicale e spirituale. Le musiche classiche del Giappone e della Cina vanno in questo senso. In Giappone, numerosipezzi musicali parlano della gru, simbolo della longevità, nel suo nido. I musicisti possono servrsene per suggerire le difficoltà della vita. Le tecniche musicali, notevolmente il tremolo mettono la gru in scena : costruzione del nido, grida, primi passi dei giovani, decollo dei giovani quando sono abbastanza grandi.
In Cina, un pezzo intitolato, "l'oche selvatico sbarca sulla spiaggia", esprima la chiamata del largo . Suonato con il liuto o con la cetra, descrive minutamente l'arrivo delle oche, il volo in formazione i grida lontane, poi il loro lunghi movimenti circolari prima di atterrire. Dopo l'atterraggio, comunicano tra loro, mangiano, si sente l'armonia del gruppo, i giovani seguono le loro madri. Alla fine, viene la sera e la serenità è stabilita nel gruppo. Questi due pezzi, i più famosi, sono sufficienti per fare capire la ricchezza evocatrice delle culture classiche di questi due grandi paesi, ma ci sono altri esempi ovviamente, notamente la descrizione dai musicisti cinesi della lotta tra un rapace ed un cigno.
Dappertutto, ma ogni volta in una maniera diversa, si trovaa dei legami stretti tra gli uccelli e le musiche tradizionali. Tutte le tradizioni, che siano orali o scritte, rivelano le mitologie e le culture di credenza popolare di ogni società. È inoltre interessante notare che l'uccello ha qualche volta un ruolo attivo nella società umana. Et E vero nel dominio di lavoro ed anche in quello dell'agio. I falconieri del mondo certamente sono stati affascinati dall'animale fino nelle loro storie e canzoni. C'è un esempio più vicino a noi : quello del ruolo del canarino nelle miniere. Qui, è l'uccello che canta per l'uomo e se i minatori hanno, in tutto il mondo, tante canzoni loro, è anche vero che cantarono più spesso le tragedie, gli scioperi e le difficoltà del lavoro che dei versi in omaggio ai loro compagni di sfortuna alati. In Afganistan, i suonatori di liuto si persuadono che la musica spinge gli uccelli a cantare. Non esitano a portare dei canarini in gabbia ai loro concerti o registrazioni. Più la musica è buona, più si suppone che gli uccelli canteranno. Secodo John Baily, "gli uccelli forniscono una specie di barometro della qualità della musica".
Questi vari esempi richiamano almeno che gli uccelli hanno una lingua che gli uomini hanno saputo capire o interpretare. Appare come un' evidenza quando si studia le canzoni popolari di diversi popoli del mondo. In generale è una canzone di agricoltura, che ha trasportato con molta poesia e vividezza i ruoli multipli degli uccelli in varie culture regionali o nazionali. L'uccello è il re della metafora. Dappertutto prende il posto di un uomo, di una donna, di una parte (spesso sessuale) di uno o l'altra (in toscano la parola "uccello" significa l'uccello ed anche il pene) è intercambiabile con la creatura umana. Basta conoscere i codici. Non si dice, inoltre, in francese parlato, varie espressioni come "scambiarsi dei nomi di uccelli", "è un uccello di cattivo auspicio", o "è un uccello raro", o ancora"è uno strano uccello." Si dice che qualcuno ha un "cervello di uccello" o un "appetito di uccello." Senza contare i proverbi molto numerosi come "gradualmente l'uccello fa il suo nido", "quando la gabbia è fatta, l'uccello vola via", "una rondine non fa la primavera."ecc...
Quindi l'uccello può esserei il vettore di tutti i nostri desideri e tutti i nostri difetti. Non è per entrato innocentemente nel nostro parlato e nelle nostre canzoni tradizionali dove la trilogia dell'amore usignolo-allodola-cuculo si ritrova in tutta l'Europa :
"Non vada via, Romeo, no, è l'usignolo, non è l'allodola" (Romeo e Julieta di William Shakespeare, ispirato di una storia italiana di Masuccio di Salerne presa da Da Porto)
Che cosa si vuol dire quando si canta :
- Sono scesso nel mio giardino,un usignolo venne sulla mia mano
- Alladola, gentile aladola
- L'aladola è sul ramo
- Ussignolo che viene in Francia
- Il cuculo nelle foresta lontana
- A la volette
- Y'a une pie
- La piccola rondine
- Le cuculo a fatto l'uovo
- ecc.......?
Che cosa esprimeMindszenti
attraverso tutti i suoi uccelli ?
Agnès Grillo
Published by Agnès Grillo
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pittura